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  mercoledì 27 febbraio 2008
 Direttore: Gualtiero Vecellio
Al Quirino di Roma Isa Danieli: una vibrante “Madre Coraggio”

di Lucio De Angelis

L’opera teatrale “Madre Courage e i suoi figli”, sottotitolo “Una cronaca dalla guerra dei Trent’anni”, porta in scena le vicende verificatesi tra il 1624 ed il 1636 nel corso della guerra dei trent’anni (1618-1648).

 

Ogni attrice che ha raggiunto i più ragguardevoli traguardi, sente il bisogno di confrontarsi con quest’opera, che é tra le più impegnative di Brecht. Così al Teatro Quirino di Roma fino al 16 marzo si può ammirare Isa Danieli, che dopo essere stata apprezzata nei più impegnativi ruoli, affronta questo vibrante ‘storico’ personaggio.

 

E lo interpreta proprio come voleva il suo autore. Questi in una nota al testo avvisa che la disonesta vivandiera che attraversa indenne la guerra, sfruttando le disgrazie altrui senza accorgersi che sono anche le proprie, deve recitare non come se ella sia il personaggio affidatole, ma come se raccontasse la storia e riferisse quindi i casi e i detti di quel personaggio.

 

Alla stessa maniera cioè dei rapsodi che andavano cantando per le città dell’antica Grecia le avventure e le disavventure di Ettore e Ulisse. Un modo insomma di porgere in epica, come epica fu ogni scrittura teatrale di Bertolt Brecht.

 

La protagonista del dramma è Anna Fierling, vivandiera/commerciante detta “Madre Coraggio” per aver sfidato le cannonate durante l’assedio per portare a termine il suo commercio. 

 

Gli affari vengono prima di tutto e, pur essendo bravissima nel suo “lavoro”, ciò non toglie che esso si basi prevalentemente sulla miseria e sulla sventura degli altri. Padrona di un carro, che utilizza sempre nei vari spostamenti, è accompagnata nel suo “viaggio di lavoro” dai tre figli che, giusto per inciso, hanno tre cognomi diversi considerato che “Madre Coraggio” non ricorda nemmeno i nomi dei padri con certezza.

Schweizerkas è il figlio buono e onesto che, per troppa onestà, si fa uccidere da un sergente disonesto; Eilif, che è forte e robusto, aiuta la madre a spingere il carro e a fare affari, ma il brigadiere e il reclutatore lo portano via, arruolandolo nell’esercito; fortuna che Madre Coraggio segue sempre gli eserciti e ha modo di rivederlo tra un’eroica azione e l’altra e tra un massacro di contadini e un sequestro di bestiame.

 

Arriva una pace temporanea, Eilif viene processato e ucciso come criminale per le azioni commesse in guerra.

 

Kattrin, la figlia muta, che sente di essere un grave peso per la madre, vive nella speranza della pace, che difficilmente potrà arrivare, così come il marito che lei sogna.

Fortuna che la madre non la lascia dopo la morte dei fratelli e dopo che un cuoco le propone di abbandonarla per andare a vivere con lui.

Kattrin sarà l’unica vera eroina di tutta questa tragedia!

Morirà per salvare la città e fermare la guerra.

 

La protagonista vorrebbe tenere fuori i figli dalla guerra, ma non può fare a meno di sacrificarli o comprometterli in essa…..in fondo, lo dice anche il brigadiere nella prima scena “è impossibile pensare di poter vivere della guerra, senza pagarle gli interessi”.

Madre Coraggio, nonostante la perdita dei figli, non capisce che la guerra è un affare solo per potenti e pensa di poterne fare un affare personale al seguito degli eserciti in lotta. Durante le sue peregrinazioni per l’Europa, incontra soldati e reclutatori senza scrupoli, una prostituta e un generale, un cuoco, un cappellano … una umanità piena di miserie, dolori e cinismi a cui si è costretti ad assistere in guerra.

 

La vibrante interpretazione, venata da una leggera emozione il giorno del debutto per un ruolo così impegnativo, di Isa Danieli, intrisa nei più laceranti stati d’animo di una madre che vede morire nel conflitto bellico i suoi tre figli, ha fatto sì che l’idea di Brecht venisse recepita a pieno e la scrupolosa regia di Cristina Pezzoli  ha dato ancora maggiore intensità a questa particolare edizione del dramma brechtiano. 

 

Insieme alla protagonista si sono fatti apprezzare Alarico Salaroli, Marco Zannoni, Lello Serao, Arianna Scommegna ed ancora Xenia Bevitori, Carlo Caracciolo, Matteo Cremon, Antonio Fabbri, Tiziano Ferrari, Vesna Hrovatin, Paolo Li Volsi, Fabio Mascagni, Aurora Peres. 

 

Pregevoli i costumi di Luca Falaschi. Il disegno luci è di Cesare Accetta.

La scena molto inclinata di Bruno Buonincontri assume tonalità chiare e talvolta luminose, quasi a contrastare il buio della morte, alla ricerca ora dell’abbinamento ora dello scontro con le musiche originali di Paul Dessau e di Pasquale Scialò, cariche di espressività contemporanee e di sonorità partenopee ritmate e coniugate a bizzarri strumenti a percussione: piano inclinato sul quale il carretto di Madre Coreggio e poche suppellettili suggeriscono di volta in volta le varie ambientazioni.

 

Un’opera di grande respiro dunque per un testo sempre carico di significati simbolici e per questo molto esposto alle diverse interpretazioni. Anche se è proprio la mutazione del personaggio a rimanere la nota più narrativa: l’attrice ed il suo ruolo si fondono completamente a sottolineare la forza di testi capaci di raccontare la realtà talvolta meglio dell’attualità stessa.

 

Teatro: Quirino

Città: Roma

Titolo: Madre Coraggio

Autore: Bertolt Brecht

Rielaborazione: Antonio Tarantino

Traduzione: Roberto Menin

Regia: Cristina Pezzoli

Interpreti: Isa Danieli, Alarico Salaroli, Marco Zannoni, Lello Serao, Arianna Scommegna e con Xenia Bevitori, Carlo Caracciolo, Matteo Cremon, Antonio Fabbri, Tiziano Ferrari, Vesna Hrovatin, Paolo Li Volsi, Fabio Mascagni, Aurora Peres, Sergio Raimondi, Luigi Tabita, Shi Yang

Scene: Bruno Buonincontri

Costumi: Gianluca Falaschi

Musiche: Paul Dessau, Pasquale Scialò

Disegno luci: Cesare Accetta

Compagnia: Gli Ipocriti – Nuovo Teatro

Periodo: fino al 16 marzo Â